Daniele Silvestri - Sono Io
Continuo a muovermi
continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
la luce non serve
la prospettiva non serve
il suono non serve
perché non serve guardare
per vedere
non serve ascoltare
per sentire
La senti la voce da lontano
che chiama piano
che prova a ricordarti cosa siamo
la forma delle cose che diciamo
la forma
e il ruolo che da sempre recitiamo
quest'ARIA che ti passa sulla facci
l'odore della preda
quello dell'uomo che la caccia
la senti l'atmosfera sovraccarica
arriverà la pioggia
e non è l'unica minaccia
la luce non serve
la prospettiva non serve
il suono
Lo senti questo vago avvertimento
lo sguardo che si posa, lento
inerte al cambiamento della luce
la vedi questa sagoma sottile in controluce
e come scivola veloce sui tuoi fianchi
lo vedi, lo senti
questo respiro trattenuto tra i miei denti
che come i sogni
sono sempre più distanti
Sono io
sono io
sono io
sono io
e non ci sono scelte, la logica è continuare
perfino nello spazio più immobile, continuare
continuo a muovermi
continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
non cambia
Riesci a vedere nei silenzi
il motivo per cui danzi
la collera che abitualmente scansi
i fanali posteriori della macchina che ti stava davanti
scomparsa nella nebbia
e tu rallenti
ancora non la senti
la voce che ripete ciecamente
"chiudere gli occhi
non ha mai cambiato niente!"
Essere insensibili agli ostacoli e continuare
completamente insensibili agli ostacoli e continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
...
continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
la luce non serve
la prospettiva non serve
il suono non serve
perché non serve guardare
per vedere
non serve ascoltare
per sentire
La senti la voce da lontano
che chiama piano
che prova a ricordarti cosa siamo
la forma delle cose che diciamo
la forma
e il ruolo che da sempre recitiamo
quest'ARIA che ti passa sulla facci
l'odore della preda
quello dell'uomo che la caccia
la senti l'atmosfera sovraccarica
arriverà la pioggia
e non è l'unica minaccia
la luce non serve
la prospettiva non serve
il suono
Lo senti questo vago avvertimento
lo sguardo che si posa, lento
inerte al cambiamento della luce
la vedi questa sagoma sottile in controluce
e come scivola veloce sui tuoi fianchi
lo vedi, lo senti
questo respiro trattenuto tra i miei denti
che come i sogni
sono sempre più distanti
Sono io
sono io
sono io
sono io
e non ci sono scelte, la logica è continuare
perfino nello spazio più immobile, continuare
continuo a muovermi
continuiamo a muoverci
e la distanza non cambia
non cambia
Riesci a vedere nei silenzi
il motivo per cui danzi
la collera che abitualmente scansi
i fanali posteriori della macchina che ti stava davanti
scomparsa nella nebbia
e tu rallenti
ancora non la senti
la voce che ripete ciecamente
"chiudere gli occhi
non ha mai cambiato niente!"
Essere insensibili agli ostacoli e continuare
completamente insensibili agli ostacoli e continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
continuare
...
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