Giorgio Gaber - Angeleri Giuseppe
No, adesso non dico che uno non deve più¦ per carità.
Non dico nemmeno che bisogna eliminare il rispetto, l'educazione, il calore, no!
Casomai rendere tutto meno formale, meno finto. Naturalizzare i rapporti fin dai primi contatti collettivi.
(Campanello)
[voce fuori campo:] I signori insegnanti sono pregati di adeguarsi alle indicazioni etiche e morali suggerite dalla riforma ministeriale che entra in vigore a partire dal presente anno scolastico. (Campanello)
[All'interno di una aula scolastica:]
(Schiamazzi)
Buongiorno ragazzi. Anzi ciao!
Sì, sì va bene mi piace, fate pure, parlate, parlate, sì capisco, e sì sì certo¦
Io sono Alberto, Alberto Vannucchi, il vostro nuovo maestro. Vi accorgerete subito che con me è tutto diverso.
Niente autoritarismo, sono qui per lavorare su richiesta anzi per imparare, sì, per imparare con voi. Tra di noi ci sarà un rapporto di lavoro collettivo e di amicizia.
Scusate se faccio l'appello, so che sono cose superate ma è per loro, sì, è per loro, non si può fare a meno di una certa prassi. Non si può fare a meno di una certa prassi anche se tutti sappiamo che è una formalità, eh!?
Dunque allora cominciamo eh:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente!
Tutti Angeleri Giuseppe. Bella questa. No, è geniale, sì, molto spiritosa, sì sì.
No scusate io devo fare l'appello, non è che ci tenga particolarmente per carità, ma proprio per conoscerci, insomma per sapere chi siamo.
Allora dai, da capo di nuovo. Dunque, allora:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente!
Uhm, uhm, uhm¦ No, adesso non so cosa fare, sì. Voglio dire ho capito siamo tutti uguali, giusto, giusto, oppure non sappiamo bene chi siamo, meglio, sì sì infatti¦
No ma adesso¦ cioè l'appello¦ io per esempio sono Alberto Vannucchi, uno dice: "Alberto Vannucchi". "Presente!", cioè l'appello è che uno ti chiama e tu: "Presente". È chiaro, dai, dai.
Allora, dunque, da capo, su su ragazzi, dai, dai, dunque:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente¦ Sono io Angeleri Giuseppe¦
(Schiamazzi)
¦no ragazzi, no, no¦
Silenzio per Dio!!!
Oh. Lo volete capire? Sarò più chiaro. Io sono Alberto Vannucchi, uno dice: "Angeleri Giuseppe" e io: "Presente!", subito¦ no io non sono io¦
No ragazzi, vi prego, adesso io chiudo il registro, ecco il registro non c'è più, lo metto via. Ecco non siamo neanche più a scuola, non siamo neanche in cla¦, siam, siam¦ siamo fra amici.
Adesso io vi supplico, vi scongiuro, ditemi chi è Angeleri Giuseppe?
[Coro di bambini:] Sono io Angeleri Giuseppe¦
(Schiamazzi)
¦no, no, no¦
No ragazzi, no!!!
Sono io Angeleri Giuseppe. Sono io, è ora di dirlo. Sono io, prima o poi doveva venir fuori certo.
Sono io Angel¦ Sono io!
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Non dico nemmeno che bisogna eliminare il rispetto, l'educazione, il calore, no!
Casomai rendere tutto meno formale, meno finto. Naturalizzare i rapporti fin dai primi contatti collettivi.
(Campanello)
[voce fuori campo:] I signori insegnanti sono pregati di adeguarsi alle indicazioni etiche e morali suggerite dalla riforma ministeriale che entra in vigore a partire dal presente anno scolastico. (Campanello)
[All'interno di una aula scolastica:]
(Schiamazzi)
Buongiorno ragazzi. Anzi ciao!
Sì, sì va bene mi piace, fate pure, parlate, parlate, sì capisco, e sì sì certo¦
Io sono Alberto, Alberto Vannucchi, il vostro nuovo maestro. Vi accorgerete subito che con me è tutto diverso.
Niente autoritarismo, sono qui per lavorare su richiesta anzi per imparare, sì, per imparare con voi. Tra di noi ci sarà un rapporto di lavoro collettivo e di amicizia.
Scusate se faccio l'appello, so che sono cose superate ma è per loro, sì, è per loro, non si può fare a meno di una certa prassi. Non si può fare a meno di una certa prassi anche se tutti sappiamo che è una formalità, eh!?
Dunque allora cominciamo eh:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente!
Tutti Angeleri Giuseppe. Bella questa. No, è geniale, sì, molto spiritosa, sì sì.
No scusate io devo fare l'appello, non è che ci tenga particolarmente per carità, ma proprio per conoscerci, insomma per sapere chi siamo.
Allora dai, da capo di nuovo. Dunque, allora:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente!
Uhm, uhm, uhm¦ No, adesso non so cosa fare, sì. Voglio dire ho capito siamo tutti uguali, giusto, giusto, oppure non sappiamo bene chi siamo, meglio, sì sì infatti¦
No ma adesso¦ cioè l'appello¦ io per esempio sono Alberto Vannucchi, uno dice: "Alberto Vannucchi". "Presente!", cioè l'appello è che uno ti chiama e tu: "Presente". È chiaro, dai, dai.
Allora, dunque, da capo, su su ragazzi, dai, dai, dunque:
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Presente¦ Sono io Angeleri Giuseppe¦
(Schiamazzi)
¦no ragazzi, no, no¦
Silenzio per Dio!!!
Oh. Lo volete capire? Sarò più chiaro. Io sono Alberto Vannucchi, uno dice: "Angeleri Giuseppe" e io: "Presente!", subito¦ no io non sono io¦
No ragazzi, vi prego, adesso io chiudo il registro, ecco il registro non c'è più, lo metto via. Ecco non siamo neanche più a scuola, non siamo neanche in cla¦, siam, siam¦ siamo fra amici.
Adesso io vi supplico, vi scongiuro, ditemi chi è Angeleri Giuseppe?
[Coro di bambini:] Sono io Angeleri Giuseppe¦
(Schiamazzi)
¦no, no, no¦
No ragazzi, no!!!
Sono io Angeleri Giuseppe. Sono io, è ora di dirlo. Sono io, prima o poi doveva venir fuori certo.
Sono io Angel¦ Sono io!
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
[Coro di bambini:] Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
Angeleri Giuseppe.
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