Articolo 31 - Legge Del Taglione
Due del pomeriggio, la sveglia suona, mi sveglio la testa mi fa male, ormai é
normale, ho poca fame mangio qualcosa con lo scopo di gustarmi meglio la
sigaretta che fumerò dopo, mi metto qualcosa scendo, scendo ho freddo
alla testa dalla tasca il mio cappello prendo, vado verso la fermata del bus
dormendo mi devo svegliare, il volume del Walkman aumento, che palle
questo bus non passa mai no, no, Cologno Monzese periferia di Milano lo
so un mezzo ogni ora é già tanto mi siedo, aspetto tanto tempo. Passano
due tipi in motorino, li guardo, sssccchh! La marmitta fa un casino bastardo,
facce color merda da lampada UVA, capelli lunghi e oleosi con la C-O-D-A,
quello che guida mi guarda storto tira uno sputo e mi manca di un pelo, per
un secondo rimango stupito, allibito poi non resisto al suo invito e gli mostro
il terzo dito, mi vedono, tornano indietro all'istante con quel loro mezzo
assordante, scendono, vengono verso di me, penso sono fatto ...DJ stacco.
Sei fottuto! adesso son cazzi sai? Sei fottuto! adesso son cazzi sai?
Secondo atto della storia ascolta il fatto che ti narro esatto, com'é successo
in questo cesso di quartiere sciatto, mi alzo di scatto, e mi preparo
all'impatto, mi sono già addosso, mi difendo come posso, si mettono uno
dietro e uno davanti, classica tecnica da conigli, mi esplode un dolore caldo
nel labbro e sento in bocca quel sapore dolciastro, altri tre o quattro colpi in
testa e mi si annebbia la mente e la mia rabbia s'accende, non vedo più
niente, non sento più niente, un altro colpo, ma nemmeno più so se lo prendo
o lo do, non riesco più a muovere un braccio alzo un ginocchio di scatto i
gioielli di famiglia di uno dei due schiaccio urla! l'altro stacca dal motorino la
catena non lo vedo neanche e me la pesta diretta sulla schiena, cado
sull'asfalto, piovono calci sulla mia faccia, il tacco di uno stivale la testa in
terra mi schiaccia, provo a rialzarmi ma non ho speranza, a quanto pare non
ne ho ancora abbastanza, perdo sangue in abbondanza, ma non ha
importanza non gliela voglio dare vinta é questa la sostanza. Ma ormai é
finita, e fieri se ne vanno, li guardo dal basso e giuro a me stesso che la
pagheranno, legge del taglione, penso mentre mi rialzo, loro erano in due
tornerò con altri quattro, e questa é la mia morale, come un quadro ti dipingo
in rima una situazione reale, la mia. Ragionaci tu, io ti do la mia opinione
niente di più, non sono un esempio di virtù e di virtù non parlo tanto, canto
solo la mia vita e questo é quanto. Questo é quanto!! Questo é quanto!!
Questo é quanto!! Questo é quanto!!... Questo
normale, ho poca fame mangio qualcosa con lo scopo di gustarmi meglio la
sigaretta che fumerò dopo, mi metto qualcosa scendo, scendo ho freddo
alla testa dalla tasca il mio cappello prendo, vado verso la fermata del bus
dormendo mi devo svegliare, il volume del Walkman aumento, che palle
questo bus non passa mai no, no, Cologno Monzese periferia di Milano lo
so un mezzo ogni ora é già tanto mi siedo, aspetto tanto tempo. Passano
due tipi in motorino, li guardo, sssccchh! La marmitta fa un casino bastardo,
facce color merda da lampada UVA, capelli lunghi e oleosi con la C-O-D-A,
quello che guida mi guarda storto tira uno sputo e mi manca di un pelo, per
un secondo rimango stupito, allibito poi non resisto al suo invito e gli mostro
il terzo dito, mi vedono, tornano indietro all'istante con quel loro mezzo
assordante, scendono, vengono verso di me, penso sono fatto ...DJ stacco.
Sei fottuto! adesso son cazzi sai? Sei fottuto! adesso son cazzi sai?
Secondo atto della storia ascolta il fatto che ti narro esatto, com'é successo
in questo cesso di quartiere sciatto, mi alzo di scatto, e mi preparo
all'impatto, mi sono già addosso, mi difendo come posso, si mettono uno
dietro e uno davanti, classica tecnica da conigli, mi esplode un dolore caldo
nel labbro e sento in bocca quel sapore dolciastro, altri tre o quattro colpi in
testa e mi si annebbia la mente e la mia rabbia s'accende, non vedo più
niente, non sento più niente, un altro colpo, ma nemmeno più so se lo prendo
o lo do, non riesco più a muovere un braccio alzo un ginocchio di scatto i
gioielli di famiglia di uno dei due schiaccio urla! l'altro stacca dal motorino la
catena non lo vedo neanche e me la pesta diretta sulla schiena, cado
sull'asfalto, piovono calci sulla mia faccia, il tacco di uno stivale la testa in
terra mi schiaccia, provo a rialzarmi ma non ho speranza, a quanto pare non
ne ho ancora abbastanza, perdo sangue in abbondanza, ma non ha
importanza non gliela voglio dare vinta é questa la sostanza. Ma ormai é
finita, e fieri se ne vanno, li guardo dal basso e giuro a me stesso che la
pagheranno, legge del taglione, penso mentre mi rialzo, loro erano in due
tornerò con altri quattro, e questa é la mia morale, come un quadro ti dipingo
in rima una situazione reale, la mia. Ragionaci tu, io ti do la mia opinione
niente di più, non sono un esempio di virtù e di virtù non parlo tanto, canto
solo la mia vita e questo é quanto. Questo é quanto!! Questo é quanto!!
Questo é quanto!! Questo é quanto!!... Questo
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