La Famiglia - Notte
Una ragnatela di vicoli
tra cupole e cunicoli
un tetto di quattro nuvole con personaggi di favola
mannaggia al diavolo
non sembra tale ma tutto e' reale
si dividono la scacchiera guardie e criminali
respiro con l'affanno
con il cuore che mi sale in gola
e piano piano la paura mi assale
altro che ninna nanna sento urla di vampiri
questa luna scotta e questa notte e' come il lotto...nero
quante finestre sbattono
quanti portoni si chiudono
che nottata di palpito
appesa ad un filo in bilico
ombre che si intrecciano senza parlare lasciale stare
sguardi in cagnesco che non vogliono giocare
sembra pazzesco ma un'altra persona si spegne e' zittita muta
lasciata senza parole
vestita di nero e viola con corone di fiori ai lati
questa citta' violenta e' diventata
adesso anche le mura di cemento... sono armate.
CHIEF:
Ti puntano il mirino
quando di notte cammini
le pozzanghere nere di china come campi minati
non andare scalzo ne trovi spine
vicoli che non hanno fine
dietro la schiena destino e morte se passi il confine
con il buio
un beat nelle cuffie
o fuggi e ti nascondi come chi prepara le truffe
vento che soffia
freddo e brina nel tufo
hai paura se canta il gufo piu' di una sagoma d'ufo
solo le ruote sono stufe
per scaldarti queste mani
zoccole escono dalle tane per riscaldare questi cani
i suoni sono strani
i rumori pure
escono le paure dallo scuro come le ombre e sopra le mura
si configura una mistura di sounds
di una scena underground piu' giri e piu' ti fai domande
leggo le tracce come rotta di notte
mani nella tasca
reporter
teso come corda di pianoforte
tra cupole e cunicoli
un tetto di quattro nuvole con personaggi di favola
mannaggia al diavolo
non sembra tale ma tutto e' reale
si dividono la scacchiera guardie e criminali
respiro con l'affanno
con il cuore che mi sale in gola
e piano piano la paura mi assale
altro che ninna nanna sento urla di vampiri
questa luna scotta e questa notte e' come il lotto...nero
quante finestre sbattono
quanti portoni si chiudono
che nottata di palpito
appesa ad un filo in bilico
ombre che si intrecciano senza parlare lasciale stare
sguardi in cagnesco che non vogliono giocare
sembra pazzesco ma un'altra persona si spegne e' zittita muta
lasciata senza parole
vestita di nero e viola con corone di fiori ai lati
questa citta' violenta e' diventata
adesso anche le mura di cemento... sono armate.
CHIEF:
Ti puntano il mirino
quando di notte cammini
le pozzanghere nere di china come campi minati
non andare scalzo ne trovi spine
vicoli che non hanno fine
dietro la schiena destino e morte se passi il confine
con il buio
un beat nelle cuffie
o fuggi e ti nascondi come chi prepara le truffe
vento che soffia
freddo e brina nel tufo
hai paura se canta il gufo piu' di una sagoma d'ufo
solo le ruote sono stufe
per scaldarti queste mani
zoccole escono dalle tane per riscaldare questi cani
i suoni sono strani
i rumori pure
escono le paure dallo scuro come le ombre e sopra le mura
si configura una mistura di sounds
di una scena underground piu' giri e piu' ti fai domande
leggo le tracce come rotta di notte
mani nella tasca
reporter
teso come corda di pianoforte
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