Roberto Vecchioni - Tornando A Casa (nostalgia Di Odiare)
A casa, si ritorna a casa
dopo il temporale;
la guerra c' è a chi dice bene
c' è a chi dice male;
signor nemico quel tuo ghigno
da animale morto
ficcatelo in quel posto;
non eri tu ad averlo duro
dentro i pantaloni?
La storia si è fermata
adesso che hanno vinto i buoni;
e paghi, caro mio se paghi,
tutte ce le paghi,
per i nostri sogni
e le tue visioni.
Le vedo già le nostre donne
ad aspettarci al porto;
staremo con i vecchi amici
dal sorriso aperto;
e giocheremo a carte fino all'alba
senza litigare,
scordando di pagare.
Daremo feste popolari con dei ricchi premi,
berremo meno vino
e molto succo di limoni,
perché saremo sempre buoni
solamente buoni, finalmente buoni
milioni di milioni!
Come saremo buoni!
Bella mia aspettami che torno;
via di qui, fuori da questo inferno;
senza te il mare sembra eterno;
da domani con te sarà
amore notte e giorno
A casa, si ritorna a casa
dopo il temporale,
e non c'è più un nemico al mondo
che può farci male:
il cane fa le feste a tutti
senza più abbaiare, si lascia
accarezzare;
ma stranamente il cieolo sembra
di una noia mortale,
il tempo è un orizzonte immobile
di vecchie suore;
e niente, niente più da perdere,
niente da vincere, non è possibile
che pareggiare...
Che voglia di un nemico vero
o perlomeno vivo,
bastardo come ai vecchi tempi,
meglio se cattivo:
di quelli che han ragione sempre,
che tu perdi sempre,
che son nati solo per fargli male:
che nostalgia di odiare...
Bella mia, aspettami che torno;
finirà pure 'sto mare eterno;
tienmi tu, quando verrà l'inverno;
non so come resisterò
senza un nemico intorno.
Bella mia, aspettami che torno;
metti via l'amore per l'inverno;
tienmi tu, quando verrà quel giorno;
non so come ce la farò
senza un nemico intorno
dopo il temporale;
la guerra c' è a chi dice bene
c' è a chi dice male;
signor nemico quel tuo ghigno
da animale morto
ficcatelo in quel posto;
non eri tu ad averlo duro
dentro i pantaloni?
La storia si è fermata
adesso che hanno vinto i buoni;
e paghi, caro mio se paghi,
tutte ce le paghi,
per i nostri sogni
e le tue visioni.
Le vedo già le nostre donne
ad aspettarci al porto;
staremo con i vecchi amici
dal sorriso aperto;
e giocheremo a carte fino all'alba
senza litigare,
scordando di pagare.
Daremo feste popolari con dei ricchi premi,
berremo meno vino
e molto succo di limoni,
perché saremo sempre buoni
solamente buoni, finalmente buoni
milioni di milioni!
Come saremo buoni!
Bella mia aspettami che torno;
via di qui, fuori da questo inferno;
senza te il mare sembra eterno;
da domani con te sarà
amore notte e giorno
A casa, si ritorna a casa
dopo il temporale,
e non c'è più un nemico al mondo
che può farci male:
il cane fa le feste a tutti
senza più abbaiare, si lascia
accarezzare;
ma stranamente il cieolo sembra
di una noia mortale,
il tempo è un orizzonte immobile
di vecchie suore;
e niente, niente più da perdere,
niente da vincere, non è possibile
che pareggiare...
Che voglia di un nemico vero
o perlomeno vivo,
bastardo come ai vecchi tempi,
meglio se cattivo:
di quelli che han ragione sempre,
che tu perdi sempre,
che son nati solo per fargli male:
che nostalgia di odiare...
Bella mia, aspettami che torno;
finirà pure 'sto mare eterno;
tienmi tu, quando verrà l'inverno;
non so come resisterò
senza un nemico intorno.
Bella mia, aspettami che torno;
metti via l'amore per l'inverno;
tienmi tu, quando verrà quel giorno;
non so come ce la farò
senza un nemico intorno
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