Riccardo Cocciante - Ho Dimenticato
Quanti tasti ha il mio pianoforte
dormono immobili come pensieri
il più basso la vita, il più acuto la morte
la luce sui bianchi, la notte sui neri
Quante dita hanno le mie mani
dieci soltanto come i miei amori
brividi azzurri troppo lontani
come la gente che corre là fuori
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
Quante stelle stasera ha il mio cielo
tutte quelle che posso contare
tutte quelle che vedo e che sento
tutte quelle che posso abbracciare
Quante finestre ha la mia città
bocche di nebbia che mordono il sole
dita di legno che sfiorano il cielo
accarezzando il giorno che muore
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
Quanti cassetti ha la mia memoria
pieni di ruggine e malinconia
di foto ingiallite e brandelli di storia
che il vento d'autunno ha portato via
Quanti capelli sulla mia testa
e quanto vento sopra il mio viso
ma in fondo alla strada ciò che resta
è l'ombra contorta di un sorriso
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
dormono immobili come pensieri
il più basso la vita, il più acuto la morte
la luce sui bianchi, la notte sui neri
Quante dita hanno le mie mani
dieci soltanto come i miei amori
brividi azzurri troppo lontani
come la gente che corre là fuori
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
Quante stelle stasera ha il mio cielo
tutte quelle che posso contare
tutte quelle che vedo e che sento
tutte quelle che posso abbracciare
Quante finestre ha la mia città
bocche di nebbia che mordono il sole
dita di legno che sfiorano il cielo
accarezzando il giorno che muore
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
Quanti cassetti ha la mia memoria
pieni di ruggine e malinconia
di foto ingiallite e brandelli di storia
che il vento d'autunno ha portato via
Quanti capelli sulla mia testa
e quanto vento sopra il mio viso
ma in fondo alla strada ciò che resta
è l'ombra contorta di un sorriso
Ho dimenticato
come si vola al di sopra dei tetti
eppure, me lo avevi insegnato
amore lontano che forse mi aspetti
Ho dimenticato
come si vive e come si muore
eppure, me lo avevi insegnato
una sera d'estate prima di andare
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